Tecniche di coltivazione - Le Zucche del Gallo Nero

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Tecniche di coltivazione

Zucca Gigante

IL SUOLO:
Nella coltivazione di questo ortaggio il terreno è un elemento fondamentale. Sono da preferire quelli di medio impasto, profondi, sciolti, ben drenati, ricchi di sostanza organica, con una buona esposizione solare e con un ph tendente alla neutralità (7).      Durante la preparazione autunnale il terreno va arricchito di materia organica di qualsiasi genere (letame: bovino, equino, ovino,ecc) purchè sia ben compostato. Può essere utile anche del compost di foglie, erba e scarti di cucina.
E' buona norma in autunno seminare una coltura da sovescio sull'appezzamento prescelto per la coltivazione delle zucche in modo da proteggere il terreno dalle gelate invernali. Si può seminare un miscuglio di graminacee (avena, orzo, triticale, ecc) e leguminose (pisello, favino, veccia, facelia, ecc) che in primavera dopo lo sfalcio e conseguente interramento andrà ad arricchire il terreno con un buon apporto di materia organica che è essenziale per la vita dei microrganismi terricoli.  


E' quindi importante comprendere che il terreno è popolato da una moltitudine di microrganismi ( funghi, batteri, insetti, ecc). E' proprio grazie al loro "lavoro", che le piante riescono ad estrarre dal terreno elementi nutritivi necessari al proprio sviluppo.
Nel 2009 e 2010 al fine di incentivare la presenza di questi microrganismi benefici nel terreno, siamo ricorsi all'uso di prodotti contenenti un consorzio microbiologico della rizosfera che da alle piante i seguenti vantaggi:

Protegge l' apparato radicale dall' attacco dei patogeni.
Rende le piante più sane e resistenti alle malattie  
Aumenta l'estensione dell'apparato radicale, con conseguente notevole aumento delle sue potenzialità di assorbimento di elementi nutritivi;
Rende disponibili e facilmente assimilabili da parte delle piante macroelementi (N, P, K) e microelementi presenti nel terreno, anche quelli non accessibili dal solo apparato radicale delle piante stesse;
Arricchisce il terreno di biomassa organica.
Compattamento ed eccessive concimazioni chimiche limitano drasticamente la vitalità del terreno. Un terreno sano e ricco di materia organica è facilmente riconoscibile dal colore bruno e da una evidente struttura glomerulare. Proprio alla sua salubrità e al suo equilibrio è legata la crescita delle nostre piante.

LA SCELTA DEL SEME:
E’ scontato che per produrre zucche di grandi dimensioni e quindi per poter partecipare a competizioni, le varietà consigliate sono l’ ATLANTIC GIANT e la SQUASH. La caratteristica principale dell' AG è appunto il peso (911kg attuale Record mondiale). Il lavoro di selezione operato da numerosi coltivatori hobbisti da 50 anni a questa parte è mirato sì all' incremento del peso delle zucche ma anche alla loro colorazione. Infatti non si è ancora riusciti a stabilizzare i caratteri genetici di questa varietà capace di dare origine a frutti multicolori ( giallo, arancio, verde, oppure tutti insieme ) a buccia liscia o retata. Esistono delle selezioni capaci di garantire frutti a buccia arancione che però non danno certezza di pesi elevati.
L'AG Squash pur raggiungendo dimensioni notevoli (666kg attuale Record Mondiale ) non risquote molto interesse da parte dei coltivatori di zucche giganti. Si differenzia dall' AG per il colore della buccia completamente verde e per il picciolo molto lungo (talvolta superiore ai 30cm) ).
Per procurarsi i semi in questione, il consiglio è di contattare coltivatori esperti oppure di iscriversi ad un Club di appassionati di questa coltura.

LA GERMINAZIONE:
Il periodo di germinazione sarà scelto considerando che l' AG conclude il suo ciclo in 150 giorni circa. Sarà di conseguenza importante attenersi ad una tabella di marcia così riassunta:
-Saranno necessari 60-70 giorni dalla germinazione per dare alla pianta un buono sviluppo vegetativo. Sarebbe ottimale scegliere una zucca allegata fra il 60° e il 70° giorno dopo la germinazione.
-In 90 giorni circa la zucca raggiungerà il massimo del suo peso. Se le condizioni climatiche restano miti e la pianta è ancora in forma, è possibile che la zucca continui a crescere anche dopo i 90 giorni dall' impollinazione.
Quanto detto impone che per partecipare al campionato italiano che si svolge a Sale Marasino (Bs) la seconda domenica di Settembre, è necessario iniziare le nostre piantine entro il 1° Aprile.

Per assicurare al seme una rapida germinazione noi procediamo all' ammollo in acqua tiepida per 4-6 ore. Preventivamente prepariamo i vasetti con del terriccio di buona qualità, li inumidiamo e li inseriamo nel germinatoio a 25C° per riscaldarli.

Dopo l' ammollo i semi vengono inseriti nei vasetti con la punta rivolta verso il basso facendo attenzione a non spingerli troppo in profondità. L' estremità opposta del seme deve essere visibile dalla superficie del vasetto. In queste condizioni in 3-5 giorni avverrà la germinazione. In 7-10 giorni dalla germinazione le piantine saranno pronte per il trapianto.


LA PIANTA:
Prima di procedere al trapiando sarà importante considerare che la pianta occuperà una superficie dai 30mq ai 70mq a seconda dello spazio a disposizione. In genere la superficie assegnata alla pianta ha forma rettangolare e l' impianto avverrà al centro di uno dei due lati corti così da consentirgli uno sviluppo equilibrato sia laterale che frontale. Durante l' impianto è importante considerare che il tralcio principale si svilupperà in senso opposto alla prima foglia ( non ai cotiledoni ). Questo consentirà di evitare torsioni al colletto nel tentativo di indirizzare la pianta nell' area assegnata.   
Dalle nostre parti c'è il rischio di gelate tardive quindi è indispensabile proteggere le giovani piantine dopo il trapianto con dei mini tunnel che ospiteranno la pianta fino a metà Maggio circa.
Per evitare danni alle piantine è prudente proteggerle anche da vento, grandine e se necessario pure dal sole.

Quindi faremo crescere il tralcio primario (chiamiamo così il tralcio che spunta dai cotiledoni) al centro del rettangolo, parallelamente ai due lati lunghi.

I tralci secondari  ( cioè quelli che si sviluppano dagli internodi del tralcio primario) andranno disposti parallelamente fra loro ma perpendicolari rispetto al tralcio primario. Si provvederà alla loro cimatura quando raggiungeranno il limite dello spazio assegnato. Sarà importante eliminare i tralci terziari (cioè quelli che nascono dai secondari) per garantire alla pianta una buona aerazione e per permettere ai trattamenti antiparassitari di coprire l' intera superficie fogliare.
A 30 giorni dall' allegagione del frutto in crescita è importante cimare gradualmente ( magari in 5 giorni ) i tralci ancora in crescita ad eccezione del primario che lasceremo crescere indirizzandolo dove abbiamo spazio. La cimatura della pianta coincide con l' inizio del periodo di massimo sviluppo del frutto che quindi avrà a disposizione tutta l' energia della pianta.
Lo schema di gestione della pianta di cui abbiamo parlato quì sopra è chiamato "albero di Natale”.
Esistono delle varianti del precedente schema di gestione della pianta:
L' albero di Natale modificato aggiunge al tradizionale albero di Natale i terziari lasciati crescere sui primi due secondari e orientati alle spalle della pianta per una lunghezza di 1,5m circa. Il vantaggio di questo schema è di avere una pianta ben sviluppata alle spalle della zucca. Dato che talvolta la pianta non si sviluppa molto dopo il frutto, questa soluzione potrebbe rivelarsi davvero utile. La differenza sostanziale del ragno rispetto ai due precedenti schemi è la disposizione dei tralci secondari a ventaglio. Questa disposizione della vegetazione assicura un' aerazione migliore rispetto ai precedenti schemi.

Un’operazione laboriosa ma essenziale è l’interramento di tutti i tralci in modo che questi riescano facilmente a sviluppare radici avventizie dagli internodi fogliari. E' importante ricordare che la pianta riesce ad estrarre dal terreno acqua ed elementi nutritivi grazie alle radici. Quindi più l' apparato radicale delle nostre piante sarà sviluppato, più avremo la possibilità di crescere grandi zucche. Non andranno interrati il colletto e il tratto di tralcio primario che ospita la zucca. Saranno sufficenti 50cm prima e dopo il frutto per consentirle una crescita corretta.

LA ZUCCA :
Prima di far allegare i frutti è importante che la pianta sia ben sviluppata. In genere si attende che il tralcio primario su cui faremo crescere la zucca abbia raggiunto la lunghezza di 3m circa. A questo punto si lasceranno allegare 2-3 frutti e si procederà al diradamento soltanto dopo aver individuato la zucca da allevare. E' importante che abbia forma regolare e un picciolo abbastanza lungo che le consenta di crescere sufficientemente lontana dal tralcio che l'alimenta.
Per garantire al frutto il libero sviluppo, si deve fare in modo che lo stesso non vada a crescere sul tralcio a cui è collegato.
Per ottenere questo si procedere al posizionamento nei seguenti modi a partire da quando la zucca raggiunge le dimensioni di una palla da calcio:
-Questo consiste nel creare un angolo di 90° fra il picciolo della zucca e il tralcio. L'operazione sarà completata spostando la zucca poco a poco in 5 giorni.

-L' altro sistema prevede una curvatura del tralcio all' intersezione con il picciolo della zucca. E' sufficiente deviarlo per poco più di un metro prima di rindirizzarlo nella sua posizione centrale.
Inoltre il picciolo e il fiore devono essere sullo stesso livello ( in bolla ). E' importante effettuare questi spostamenti nel pomeriggio, quando grazie alle temperature elevate i tessuti sono molto flessibili.
Dall’ allegagione fino alla raccolta la zucca andrà ombreggiata per evitare bruciature solari.
La zucca va adagiata su uno strato di sabbia di circa 5cm.  Questo le consentirà di restare all' asciuttostaccata e di scivolarvi sopra mentre cresce fino a maturazione.
I tralci secondari che si sviluppano nelle vicinanze della zucca possono essere eliminati per dare spazio al frutto in crescita.
Fatto questo, la zucca sarà libera di crescere fino a maturazione avvenuta.
Se durante la crescita si dovesse verificare una tensione fra tralcio e picciolo sarà il caso di intervenire tagliando il fittone sotto al primo internodo fogliare interrato. Così facendo si allenterà la tensione e tutto tornerà alla normalità.



L’IRRIGAZIONE:
Ad eccezione del post trapianto l'irrigazione non va mai fatta direttamente al "piede" della pianta per evitare marciumi al colletto.
Per un’irrigazione ottimale è consigliato un impianto a goccia che copra tutta la superficie occupata dalla pianta. Questo è importante visto che in conseguenza all'interramento dei tralci la pianta svilupperà radici da ogni internodo fogliare. Molti coltivatori usano irrigare a pioggia ma noi abbiamo fin' ora evitato questo sistema per paura di favorire attacchi crittogamici.
La quantità d'acqua va decisa considerando la capacità di ritenzione idrica del terreno su cui si coltiva e bisogna anche tener presente che la zucca può avere un accrescimento giornaliero superiore ai 12kg. Quindi occorre regolare l' irrigazione in base allo sviluppo del frutto. Ristagni idrici provocherebbero danni alla pianta. Il terreno deve rimanere umido al punto giusto, fresco e non inzuppato.


I TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI :
Uno dei problemi più gravi per la nostra coltura è causato dall' oidio ( detto anche mal bianco ) in grado di attaccare foglie, germogli e talvolta anche i frutti. L' attacco del fungo è facilmente riconoscibile dalla formazione di un feltro, di colore biancastro e di aspetto polverulento, sulla superficie degli organi colpiti, dovuta all'intreccio di ife e all'emissione di un numero elevato di spore.
E' possibile intervenire preventivamente fin dal post trapianto contro lo sviluppo del fungo con trattamenti a base di zolfo bagnabile. Lo zolfo capace di agire direttamente sulle spore del fungo neutralizzandole, ha bisogno per sublimare in stato di vapore di temperature medie sopra i 10-12 C°.   
In caso di forti attacchi si può essere costretti all' utilizzo di prodotti di sintesi che hanno effetto curativo nei confronti del mal bianco.
Altro problema può essere causato dalla peronospora, capace anch' essa di attaccare i giovani germogli ma anche i frutti. E' possibile combatterla con trattamenti rameici.

Altro problema da non trascurare è quello causato da infestazioni di afidi che oltre a sottrarre linfa alla pianta, la rendono più suscettibile all' attacco di altre malattie. Il peggiore inconveniente causato da un attacco del genere è di sicuro la trasmissione di virosi alla pianta ospite che potrebbe seriamente compromettere lo sviluppo sia della vegetazione che del frutto .
E' importante intervenire al primo avvistamento di colonie di afidi che in genere si annidano sulla pagina inferiore delle foglie. Prodotti a base di piretro risultano efficaci anche se difronte ad infestazioni più importanti può essere necessario ricorrere ai sistemici.
Per assicurare un' ottimale azione dei trattamenti antiparassitari è indispensabile munirsi di attrezzature capaci di nebulizzare i prodotti anche nei punti meno accessibili.  E' di grande aiuto l' utilizzo di un atomizzatore a scoppio.
E' importante tenere sgombra da erbacce la superficie ricoperta dalla pianta.
Applicando le norme sopra descritte sarà possibile avere una pianta sana capace di esprimere al meglio le sue potenzialità.

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